{HEAD}

Faq

Alcune domande per conoscere meglio l’ortodonzia, l’implantologia e la parodontologia .

 

Che cosa è l’ortodonzia?

 

Si definisce ortodozia quella branca della medicina che si occupa di correggere le posizione spaziale dei denti nelle ossa e di creare una coordinazione tra le arcate.

 

A chi si rivolge l’ortodonzia?

 

Attualmente l’ortodonzia si rivolge a tutta la popolazione a partire dai 5 anni fino a raggiungere le persone in terza età.

 

L’ortodonzia è soltanto raddrizzare i denti?

 

L’ortodonzia non si occupa soltanto di riposizionare i denti nella loro giusta collocazione ma consente, in base alle necessità, di migliorare la respirazione, consente una più facile autodetersione dei propri denti e quindi una minor infiammazione gengivale, consente di posizionare i denti in maniera strategica per la formazione di restauri che meglio si adattino alle esigenze della bocca e molto altro ancora

 

A che età si deve cominciare a far controllare la bocca dei bambini?

 

Durante il primo anno di scuola è bene iniziare a far controllare i denti in quanto si possono intercettare quelle che potrebbero essere delle problematiche funzionali e scheletriche dell’età adolescenziale. In questi casi l’utilizzo di apparecchiature funzionali ed ortopediche consentono un ripristino della condizione di normalità in breve tempo risparmiando al paziente trattamenti lunghi e complessi nell’età adulta.

Gli Apparecchi mobili funzionano?

 

Gli apparecchi mobili si dividono in due tipologia:

la prima è rappresentata da apparecchiature funzionali specifiche per l’età compresa tra i 5 e i 13 anni, sono utilizzati per risolvere problemi funzionali e scheletrici. Tendenzialmente non lavorano sui denti ma lavorano su muscoli e strutture scheletriche.

La seconda tipologia di apparecchiatura mobile consiste negli apparecchi che vengono consegnati a fine terapia per mantenere il risultato ottenuto.

Un discorso a parte deve essere fatto per la nuova tipologia di apparecchiature chiamata invisalign.

 

Queste tecniche si possono utilizzare anche nei pazienti adulti che hanno perso dei denti?

 

Queste tecniche sono specifiche per gli adulti che oltre ad avere problemi legati alla mancanza di denti hanno anche problemi gengivali in quanto non infiammano i tessuti e consentono un miglioramento dell’igiene orale, permettono il posizionamento dei denti nella posizione ideale e permettono al medico di eseguire interventi a livello di gengive o inserire impianti durante il trattamento.

 

Che cosa sono gli impianti dentali e come funzionano?

 

Gli impianti dentali sono dei sostituti delle radici perse, questi forniscono un supporto stabile per poter rimpiazzare i denti persi.

Vengono inseriti mediante un piccolo intervento all’interno dell’osso e dopo un periodo variabile ( in base all’osso residuo e alla tipologia di restauro) vengono messi in carico fornendo il supporto ideale per un restauro dentale fisso.

 

Perché si mettono gli impianti?

 

Si preferisce la soluzione impiantare perché così si preservano i denti naturali. Infatti utilizzando gli impianti nei progetti di restauro della bocca non vengono compresi i denti del paziente.

La soluzione con impianti permette quindi un risparmio biologico importante.

 

Quanto durano gli impianti e che cos’è il rigetto?

 

Statisticamente gli impianti risultano stabili a cinque anni nel 90-93% dei casi e a 10 anni intorno all’85-90% dei casi. Chiaramente queste durate sono relative a pazienti che sono soggette a controlli periodici e che vengono controllati almeno una volta ogni 6 mesi. Il rigetto degli impianti può essere legato a due fattori il primo avviene nei primi mesi dall’inserimento dell’impianto stesso dove non avviene l’integrazione e a distanza di un mese l’impianto inizia ad essere espulso senza nessun tipo di dolore perché si forma del tessuto gengivale all’interno del tunnel in cui viene inserito l’impianto e questo spinge sempre più in alto l’impianto.

La seconda modalità è legata alla perimpèlantite, ossia ad una infezione che si sviluppa a carico del tessuto che sostiene l’impianto e che si sviluppa molto lentamente. L’infezione è di origine batterica e questi si depositano sulle spire dell’impianto e scendendo fanno perdere l’integrazione dello stesso fino a dover rimuovere l’impianto. Una volta perso l’impianto e sistemata la situazione di supporto dei tessuti parodontali l’impianto lo si può rimettere.

 

studio dentistico,ortodonzia rho